Industria conciaria
In Italia il settore del cuoio è costituito da più di 4.500 aziende, che per la realizzazione dei più svariati articoli finiti, utilizzano un numero considerevole di macchine e di prodotti chimici, pericolosi e dannosi per la salute umana, rischiando un vero e proprio pericolo biologico se non viene eseguita una corretta prevenzione.
Come si può leggere nel documento realizzato dall’INAIL, “RISCHIO BIOLOGICO NELLE INDUSTRIE CONCIARIE”, le fonti di pericolo possono essere diverse come i tessuti animali contaminati, lo sviluppo di elevate cariche microbiche durante le operazioni di rinverdimento, fenomeni putrefattivi dei residui di scarnatura, tannini vegetali, oli e grassi di origine animale e vegetale. A causa di ciò i lavoratori, a seconda del loro ruolo, possono subire:
- esposizione ad agenti chimici: tramite la manipolazione, la movimentazione e il prelievo di sostanze pericolose;
- esposizione ad agenti biologici: tramite l’esposizione a parassiti, funghi, spore, batteri, etc., che avviene per contatto con pelli grezze;
- esposizione ad agenti cancerogeni: tramite l’impiego di sostanze cancerogene.
Le diverse esposizioni possono causare effetti sulla salute come dermatiti, allergie da contatto, asma, intossicazioni, danni per inalazioni ed ingerimento, infezioni e nel caso più grave tumori maligni al naso e dei seni paranasali.
Dai diversi documenti si può notare che la ventilazione dei locali e la loro climatizzazione sono le soluzioni ideali per garantire un ricambio di aria continuo, senza sbalzi termici e correnti d’aria, e ridurre al minimo l’insorgere di malattie. Inoltre, i documenti ISPESL riassumono perfettamente le misure di protezione e di prevenzione da utilizzare per gli impianti di ventilazione e di climatizzazione.
Per avere maggiori informazioni non esitare a contattare SFAER