Utilizzare la tecnologia per sensibilizzare il cittadino è sicuramente un’ottima idea!
Dato che ormai la maggior parte delle persone possiede uno smartphone e scarica applicazioni di ogni tipo, una squadra di ricercatori italiani, inglesi, tedeschi e belgi coordinata dalla Fondazione Isi di Torino, ha sviluppato una app che misura l’inquinamento atmosferico.
AirProbe, questo il nome dell’app, è in grado di comunicarci in tempo reale cosa stiamo respirando. Il funzionamento è molto “semplice”: una piccola scatoletta di sensori chiamata Sensor Box, trasportabile in uno zainetto e collegata via bluetooth allo smartphone, rileva i livelli di molte sostanze nocive presenti nell’aria, li trasmette a un server centrale che poi li comunicherà all’app.
In questo modo il cittadino saprà per esempio in quali ore della giornata il tasso di smog è più alto, o quali zone della città sono più inquinate. Insomma una sorta di monitoraggio partecipativo che permette alle persone di avere la percezione diretta di quello che respirano.
Il successo di questa tecnologia, spiega il professor Vittorio Loreto leader di ricerca presso la fondazione ISI di Torino, “dipenderà da quali imprese saranno interessate a produrre la scatola di sensori e da quanto i produttori di smartphone saranno disposti a investire“.
Noi di Sfaer sosteniamo in toto queste iniziative!