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La filtrazione negli impianti di climatizzazione e ventilazione

Generalità:
L’aria presente in atmosfera è una miscela di gas (ossigeno, azoto, anidride carbonica, vapore acqueo, argon ecc.), sono però presenti anche sostanze inquinanti sotto forma di minute particelle solide. Queste particelle hanno forma e dimensione diverse, con diametro compreso tra 0,1 e 100 µm, possono essere di origine minerale, vegetale o animale oppure essere microrganismi viventi.
Il compito della filtrazione è di ridurre il più possibile la concentrazione di particelle e microrganismi a valori non dannosi alla salute.
Le particelle non desiderate possono essere trattenute dai filtri attraverso il media filtrante (setto poroso) per effetto di quattro tipi di meccanismi elementari: effetto setaccio, intercettazione diretta, impatto per inerzia e deposito per diffusione. La risultante della combinazione di questi meccanismi stabilisce l’efficienza complessiva di un filtro per l’aria.

Classificazione:

  • La norma EN 779-2000 stabilisce una classificazione dei filtri in due gruppi: filtri per polvere grossa, gruppo G, per polvere fina, gruppo F, a seconda del valore di efficienza media i filtri sono poi suddivisi in classi di filtrazione con valore numerico da 1 a 9.
  • La norma EN 1822 del 1998 definisce la classificazione dei filtri assoluti, vengono divisi sostanzialmente in due gradi HELPA (H) o ULPA (U), il grado H va da H10 a H14, mentre gli U vanno da U15 a U17.
  • La norma UNI 10339 suddivide media efficienza (M) i filtri di classe da 1 a 4 e ad alta efficienza (A) quelli di classe da 5 a 9, ed altissima efficienza o filtri assoluti (AS) quelli da 10 a 17, e raccomanda che sia filtri di tipo A che di tipo AS devono essere preceduti da filtri della categoria precedente.

Metodi di prova dei filtri per aria e loro classificazione

Le norme di riferimento per la classificazione dei filtri per aria sono la EN 779 : 2005 (filtri per ventilazione generale) e la EN 1822 : 2002 (filtri assoluti HELPA ed ULPA).

I filtri per ventilazione generale sono suddivisi in due categorie:

  • filtri per polveri grossolane G
  • filtri per polveri fini F

I filtri per polveri grossolane G sono sottoposti a una prova di tipo gravimetrico, ovvero l’efficienza di filtrazione è legata al rapporto di prova tra la massa di polvere trattenuta dal filtro in relazione alla massa iniettata a monte (efficienza in massa o arrestanza).
I filtri per polveri fini F sono provati con un metodo di conta particelle (di dimensione prossima allo 0,4 my), ovvero l’efficienza di filtrazione è legata al rapporto tra il numero di particelle a valle del filtro in relazione al numero di particelle iniettate a monte.
In entrambi i casi l’arrestanza o efficienza in  base alla quale si classifica il filtro è calcolata come media sulla vita dell’elemento stesso, simulando artificialmente l’invecchiamento.

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I filtri ad altissima efficienza sono specidfci per ambienti prticolari come ad esempio le sale opertorie e i laboratori a contaminazione controllata. Ogni filtro deve essere fornico con proprio certificato.

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filtri classificazione

 

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